Grazie eh. Davvero. A tutti quelli che ci “seguono con affetto”… affetto che però, guarda caso, non si è mai tradotto in una donazione, un contributo o anche solo in un caffè offerto. No, troppo. Il massimo sforzo era un like distratto mentre scrollavate tra una pubblicità di mutande e il video del gatto che suona il pianoforte.
Grazie anche a chi “ha partecipato con entusiasmo”: nel senso di taggare l’amico nella foto e scrivere “grandi ragazzi!”. Quando invece si chiedeva un misero rimborso benzina, giusto per non finire a piedi sull’Appennino, partiva il classico sguardo da “ma questo chi si crede di essere?”. Eh niente, uno che lavora. Gratis. Per voi.
La verità? Promuovere lo sport mugellano è stata una missione. Una di quelle che ti fanno perdere soldi, tempo, fegato e, alla lunga, anche la pazienza. Ma dai, tanto oggi basta un cellulare e un paio di cuggini “smanettoni” e via, sei un professionista della comunicazione. Che poi quei cuggini non sanno distinguere un pixel da una piadina, ma voi ve li fate andar bene perché “oh, lo fa gratis”. E si sa, gratis è sempre meglio, anche quando fa schifo.
Poi certo, se per un atleta bisogna tirar fuori mille euro per una comparsata, i soldi si trovano. Ma se uno chiede dieci euro per coprire la benzina di un viaggio di due ore per venire a raccontare il vostro evento… eh no, lì si sconfina nel reato morale. Ma questa foto…mi metti quella dove ci sono io? Ma questa frase non mi piace, mi scrivi così? E tutto naturalmente a gratisse, tanto il Commercialista lo pago con una stretta di mano, perchè si le tasse le paghiamo come il dominio, gli aggiornamenti e molto altro. Il volontariato almeno, lasciate decidere a me dove e quando farlo.
Allora sapete che c’è? Fatevelo voi. Il sito, le foto, le interviste, le corse in macchina sotto la pioggia. Tutto a modino eh, con la grafica bellina, i contenuti frizzanti, la comunicazione integrata multicanale (qualunque cosa voglia dire). E sempre, rigorosamente, GRATIS. Che tanto vi basta il Wi-Fi del bar, i vocali su WhatsApp e due flyer fatti col filtro “Instagram vintage” per sentirvi “realtà del territorio”.
Un abbraccio. Virtuale ovviamente, ché quelli veri costano… come tutto il resto.
Finisco la stagione. Poi pace e bene. Anche se la pace, lo sapete, mica si fa gratis.
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