Il calcio, si sa, è un palcoscenico in cui la trama può cambiare con la rapidità di un lampo, e questa volta la scena si apre sul campo del Sant’Agata, squadra del Seconda Categoria Girone D. La recente partenza di Alessandro Gualtieri, che ha scelto di abbandonare la guida della squadra, ha lasciato i tifosi sospesi tra l’incertezza e la speranza. E come un nuovo atto che promette di scuotere l’intera compagnia, è entrato in scena Mauro Falli, figura già nota ai più attenti osservatori del calcio giovanile.

Falli porta con sé l’esperienza maturata nelle file della Fortis Juventus, dove nella stagione 2023/2024 ha condotto gli Juniores Regionali. Una scuola di disciplina e passione, dove si forgiano non solo giocatori ma uomini. Venerdì scorso, la prima stretta di mano con i giocatori, il primo passo sulla terra battuta come comandante di una nave che ancora deve conoscere le sue correnti. Tuttavia, l’attesa si è protratta anche per i più impazienti: l’esordio in panchina è stato rimandato. Una sottile burocrazia, una firma mancante – e così Falli ha dovuto osservare da lontano lo 0-0 contro il Firenzuola, un match giocato sul filo della tensione e della voglia di riscatto.

L’atmosfera era quella di una giornata carica di tensione, in cui il pubblico, in bilico tra speranza e scetticismo, si stringeva tra le voci del vento e il brusio dei commenti a bordo campo. Gli occhi di Falli scrutavano la partita con l’ardore di chi è pronto a modellare una nuova identità per la squadra. E se il risultato non ha offerto gol, ha sussurrato comunque una promessa: l’inizio di un nuovo cammino fatto di lavoro, sudore e la volontà di risalire la china.

Il futuro per il Sant’Agata resta un enigma avvolto in possibilità. Falli saprà infondere quella scintilla che trasforma una squadra ordinaria in un’armata combattente? Per ora, i tifosi aspettano, consapevoli che a volte, le svolte più importanti si compiono nel silenzio di un allenamento e nei dettagli di un gesto ripetuto fino allo sfinimento. La classifica può attendere, perché ciò che conta adesso è la costruzione di un’anima comune, un’identità che sappia resistere e farsi strada nel cuore di ogni partita, soprattutto quelle dove non c’è un riflettore puntato, ma solo il peso del proprio destino.

 

Mauro Falli in veste di allenatore delle giovanili Fortis Juventus

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