Certe notti il ring non è solo un quadrato di corde, ma una metafora della vita. Ci sono battaglie in cui la vittoria è netta, senza ombre, e altre in cui il successo arriva con il sapore dolce-amaro della fatica, del dolore, della resistenza. Quella di ieri sera alla palestra della Montagnola, a Firenze, è stata una di quelle notti.

Leonardo Sarti, il superwelter di Boxe Mugello, ha allungato la sua striscia immacolata: dieci vittorie su dieci incontri da professionista. Un numero che inizia a pesare, che racconta di un percorso in crescita e di un talento che ormai non può più essere ignorato. Ma il verdetto di ieri non è stato il trionfo schiacciante che il pubblico sperava: di fronte a lui c’era Ivan Njegac, croato dalla scorza dura, 48 match sulle spalle e nessuna intenzione di fare da comparsa.

Un match a due volti: il fuoco dell’inizio, l’epilogo improvviso

Sarti ha dovuto sudare. Le prime quattro riprese sono state un banco di prova vero: ritmi alti, scambi accesi e qualche colpo subito che ha fatto storcere il naso a bordo ring. Tra quelli più tesi, il padre e tecnico Gabriele Sarti, che ha visto il figlio incassare più del dovuto. Poi, alla quarta ripresa, la svolta inattesa: Njegac si infortuna alla mano, è costretto al ritiro. Vince Sarti, ma resta il dubbio di cosa sarebbe successo se il match fosse proseguito fino all’ottava ripresa, come previsto.

Il pugile mugellano esce comunque dal ring con il braccio alzato e con un messaggio chiaro: la strada verso il titolo tricolore è ancora aperta, ma servirà una crescita costante per trasformare la promessa in certezza.

Le altre sfide della serata: riscatto e dominio

Non è stata solo la notte di Sarti. Tra i mediomassimi, Dragan Lepei ha ritrovato il sorriso: dopo due sconfitte pesanti, è tornato a vincere ai punti contro lo statunitense Heinrich Caceres, mostrando carattere e voglia di ripartire. Nei pesi leggeri, invece, Mattia Palermo ha confermato il suo momento magico: cinque incontri, cinque vittorie. Il croato Sandro Stanic non ha avuto scampo.

E poi i pesi massimi. Qui non c’è stata storia: Jashar Dyrma ha travolto Mario Jagatic, mandandolo al tappeto già nel primo round e chiudendo la pratica con un KO tecnico nel secondo. Una prova di forza netta, senza appelli.

L’anima del pugilato: il Torneo Nepi – Etruria continua

Se il pugilato professionistico ha regalato emozioni, il cuore pulsante di questo sport batte anche tra i dilettanti. Il Torneo Nepi – Etruria continua a infiammare la Montagnola, con oltre 430 atleti provenienti da tutta Italia pronti a darsi battaglia. Un’impresa organizzativa titanica, che conferma Firenze e la Boxe Mugello come un’eccellenza assoluta nel panorama pugilistico nazionale.

Oggi, alle 16, nuovo capitolo: quindici incontri, altre storie da scrivere. Perché, come insegna la nobile arte, ogni match è un pezzo di strada verso qualcosa di più grande. E ogni pugile, che sia professionista o dilettante, combatte sempre per un sogno.

 

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