La storica Fortis Juventus, non trova pace. Dalla situazione sportiva della prima squadra che finalmente ieri è riuscita a muovere, anche se di poco, la classifica, a quella societaria. Non è bastata un’assemblea per chiarire i mille dubbi sulla gestione presente e passata in quanto si verificano strascichi attraverso lettere e repliche a mezzo stampa. Di seguito, la lettera di due tifosi inviata alla sola Radio Mugello e la pronta replica di Zeni Saverio editore di Ok Mugello.

La lettera dei due tifosi
Riceviamo, in merito all’Assemblea della Fortis Juventus di venerdì, una nota da parte di due sportivi da sempre vicini alla Fortis ed intervenuti durante l’Assemblea stessa:
In seguito ai due articoli di OK Mugello pubblicati dopo l’assemblea e al comunicato del Presidente Bandinelli ci sembrava doveroso inviare una risposta ufficiale.
Sebbene durante l’assemblea di venerdì 7 febbraio Saverio Zeni sia stato ripreso animatamente quando ha provato a prendere la parola, appare piuttosto “triste” il comportamento di un editore di una testata giornalistica che sfrutta tale canale per pubblicare un articolo, senza possibilità di replica, per sparare sentenze e giudizi negativi su possibili scenari relativi al progetto di un gruppo di giovani intenzionati a rilanciare una situazione disastrosa, a maggior ragione se costui è uno dei soci “anomali” della nuova compagine societaria (conflitto di interessi!?) .
Per quanto riguarda il riferimento polemico a coloro che si reputano tifosi storici ci siamo sentiti chiamati in causa e pertanto, in veste di sostenitori storici (non in veste di Ultras), abbiamo sentito il bisogno/dovere di precisare alcuni aspetti.
Anzitutto siamo venuti a conoscenza della grave situazione debitoria solo al termine della stagione passata, quando il precedente presidente si era già dimesso ed era subentrato il nuovo. Non è passato un giorno da luglio 2024 che non siamo andati al campo a chiedere notizie, chiarimenti ed aggiornamenti.
Nel secondo articolo viene illustrato un mix di incompetenza citando la legge sulla compensazione e la legge 512/1982, che sono due cose distinte. A differenza del signor Zeni siamo a conoscenza delle due casistiche, ovvero la compensazione che presuppone la presenza di crediti fiscali o commerciali nei confronti dello stato o delle P.A. da compensare con eventuali debiti fiscali (e, ahimè, la Fortis Juventus ha solo debiti), e la legge 512/1982 che prevede la possibilità di pagare imposte dirette e indirette con la vendita allo stato di opere d’arte di valore riconosciuto.
Purtroppo, il “socio” Zeni non è a conoscenza del fatto che, come confermato dal Presidente stesso, tale richiesta è stata già presentata e rifiutata dal Ministero della Cultura.
Piuttosto siamo stati noi a prospettare alla società una delle poche strade percorribili, ovvero, in seguito alla riforma della legge fallimentare, provare ad intraprendere uno dei percorsi previsti dal nuovo “Codice della crisi e dell’insolvenza”.
Pertanto, i “dettagli che sollevano più di una riflessione“, in realtà riguardano la credibilità, competenza e serietà dell’editore, non certo quella sul ruolo dei tifosi.
Infine, in merito al comunicato del Presidente, concordiamo sul fatto che non sia giusto che venga trattato come responsabile del disastro né tantomeno come capo espiatorio, tuttavia sarebbe stato opportuno che avesse fatto valere le sue ragioni ed esposto eventuali progetti “seri e concreti” in sede di assemblea.
Quello che ribadiamo in questa sede è che da ora in poi non siamo più disposti ad accettare errori o gestioni confusionarie e/o improvvisate. A nostro avviso l’attuale dirigenza, come abbiamo avuto modo di spiegare pubblicamente, non si è comportata seriamente e non è stata né trasparente né corretta (per vari motivi già illustrati) e pertanto riteniamo che non sia in grado di sostenere e gestire questa situazione.
Mauro e Fabio

La replica di Saverio Zeni
In risposta alla lettera (di cui riporto i link in pie di pagina) pubblicata su Radio Mugello a firma di due presunti “sportivi”, che chiamano in causa i miei articoli su OKMugello, desidero chiarire alcuni aspetti fondamentali per ristabilire la verità e contrastare interpretazioni distorte dei fatti.
Partiamo da un principio base: se questa lettera fosse stata inviata anche alla nostra redazione, l’avremmo pubblicata senza problemi, seguendo però le regole di trasparenza che prevedono che chi scrive si presenti alla redazione con nome, cognome e recapito telefonico e di richiedere a suo desiderio pubblicare anche solo il nome o la dicitura lettera firmata. Non dubito che la stessa regola sia valida anche per Radio Mugello, ed è auspicabile che i due firmatari abbiano seguito questa procedura.
Le accuse infondate e la distorsione della realtà
Leggendo la lettera, emerge come alcune affermazioni siano basate su percezioni personali, probabilmente offuscate da una passione sportiva che impedisce un’analisi obiettiva della situazione. L’assemblea della Fortis Juventus è stata un momento di confronto acceso, dove ho scelto di rispondere – come tanti altri presenti – alle domande urlate dietro le mie spalle in merito alla gestione delle quote economiche del settore giovanile. Il presidente Alessandro Bandinelli ha dichiarato di non averne mai avuto contezza, e questo ha suscitato reazioni concitate.Quanto alla presunta mancanza di possibilità di replica agli articoli pubblicati su OKMugello, questa è una totale falsità: ogni giorno gli articoli possono essere commentati. Se i due firmatari non hanno trovato il tempo o il modo di farlo, non possono certo attribuirne la colpa ad altri.
Dove sono i “giovani disposti a rilanciare la Fortis”?
I due firmatari parlano di giovani pronti a risollevare la società, ma la domanda è lecita: perché nessuno di loro si è fatto avanti in assemblea?
Bandinelli ha chiesto più volte chi fosse disposto a prendere il suo posto, ma il silenzio, in mezzo alle urla, ha prevalso. Da spettatore, non ho visto giovani con soluzioni, ma piuttosto persone determinate a portare la società al fallimento per poi agire indisturbati. Raccontare i fatti è il mio mestiere: non sono giornalista, ma da 30 anni lavoro nel mondo dell’informazione, e ciò che ho riportato è frutto di quanto ho visto e sentito.
La questione della compensazione del debito con le opere d’arte
I due firmatari sembrano ignorare il contenuto del mio secondo articolo, che non è un’analisi delle azioni di Bandinelli, ma un approfondimento sulla legge che permette di estinguere debiti tramite la cessione di opere d’arte. Un aspetto tecnico e verificabile, che evidentemente è sfuggito a chi ha scritto la lettera.
La memoria corta sulla crisi finanziaria della Fortis Juventus
Un altro passaggio critico della lettera riguarda la presunta scoperta tardiva della crisi economica della Fortis Juventus. Ma davvero questi “sportivi” non sapevano nulla fino alla fine della scorsa stagione? Basta fare una ricerca su Radio Mugello per trovare articoli che parlano della situazione debitoria della Fortis già nel 2014, quando l’allora presidente Borselli annunciò e poi ritirò le proprie dimissioni. Se Mauro e Fabio sono tifosi storici, come possono avere vuoti di memoria così selettivi?
“Socio anomalo” e presunto conflitto d’interessi: un’accusa surreale
La questione del mio presunto conflitto d’interessi per aver presentato domanda di adesione alla Fortis è altrettanto assurda. Il 19 gennaio, dirigenti della società mi hanno contattato per propormi di diventare socio e di continuare a dare spazio agli articoli sportivi sulla Fortis, cosa che peraltro OKMugello ha sempre fatto. Ho accettato e inviato la domanda, che però non è stata mai discussa né approvata dal consiglio direttivo.
Eppure, i due firmatari vedono in questo un complotto. La verità è molto più semplice: non sono mai diventato socio della Fortis, e se anche lo fossi stato, sarei solo uno dei tanti. Non c’è nulla di “anomalo”, se non il desiderio di alcuni di costruire una narrazione distorta per screditare chi racconta i fatti.
Alla fine, ciò che emerge è un quadro chiaro: la lettera pubblicata su Radio Mugello non è altro che un ulteriore tentativo di screditare, oltre al sottoscritto anche Alessandro Bandinelli, l’unico che ha avuto il coraggio di tentare di salvare la Fortis Juventus. Il vero problema, semmai, è che la società è stata portata sull’orlo del baratro dalle precedenti gestioni, con la complicità di chi sapeva e ha taciuto.Se davvero Mauro, Fabio o chiunque altro vogliono il bene della Fortis Juventus 1909, dimostrino con i fatti di volerla salvare: presentino una candidatura alla presidenza, trovino risorse economiche per eliminare il debito, si impegnino attivamente nella gestione della società.Se nessuno di loro è disposto a farlo, allora tutto il resto sono solo chiacchiere.
Saverio Zeni
Link articoli citati:
1) Nota di due sportivi sulla situazione della Fortis Juventus
2) Fortis Juventus 1909: un’assemblea infuocata tra accuse, debiti e scenari incerti
3) Fortis Juventus tra debiti e opere d’arte: il piano di compensazione del presidente Bandinelli
4) Articolo del 2014: Borselli resta alla guida della Fortis
Iscriviti alla nostra newsletter