In esclusiva per News.Superscommesse.it, è intervenuto l’allenatore ed ex calciatore Gaetano D’Agostino. L’ex centrocampista si è affermato in massima serie, tra il 2003 e il 2013, con le maglie, tra le altre, di Roma, Udinese e Fiorentina, collezionando anche cinque presenze in Nazionale sotto la guida tecnica di Marcello Lippi. Dalle novità in panchina legate alle big di A alle ultime mosse di mercato di Roma e Fiorentina: ecco le dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni.

Tanti cambiamenti sulle panchine delle big di Serie A, qual è il tuo pensiero a riguardo? Chi farà meglio nella prossima stagione?

“I cambiamenti incuriosiscono sempre, ad oggi non saprei dire però chi farà meglio. Fonseca, che ho seguito molto alla Roma, è un allenatore moderno, molto dedito alla conduzione del gioco. A Milano avrà sicuramente tutti gli occhi addosso, bisogna capire anche come gestirà la pressione e che tipo di approccio e di mentalità saprà trasmettere alla squadra. Conte al Napoli è una garanzia sotto l’aspetto tecnico, ma anche gestionale e motivazionale del gruppo. Sono sicuro che sarà rognoso per tutti affrontare i partenopei nella prossima stagione. Infine, chi mi intriga di più probabilmente è Thiago Motta alla Juventus. Ha fatto vedere un ottimo calcio a Bologna, valorizzando tanti calciatori ed entrando nella storia del club con la qualificazione in Champions. Ora è alla Juve e l’obiettivo deve essere quello di vincere tutte le partite. Mi incuriosisce vedere un allenatore con la sua filosofia in un club come quello bianconero”.

La Roma per la panchina ha dato fiducia a Daniele De Rossi, che tipo di carriera ti aspetti dal Campione del mondo?

“Quando è arrivato a Roma da allenatore, sostituendo José Mourinho, conoscendo il suo carisma, non avevo dubbi potesse far bene. Daniele ha le idee chiare. Se gli dovessi parlare a tu per tu però gli consiglierei di pensare anche alle sue ambizioni e di non mettersi sulle spalle tutte le responsabilità e il peso di un’intera città. Quella dell’allenatore è una carriera diversa da quella di calciatore, lui ora deve pensare da coach, da manager. Il campionato che farà la Roma dipenderà molto anche dal tipo di mercato fatto dalla società. Per il momento sono arrivati giocatori funzionali, ma serve ancora qualcosa per competere ad altissimi livelli”.

Soulé giocherà nella Roma nella prossima stagione, si tratta di un buon profilo per i giallorossi?

“Soulé è un giocatore che mi piace tanto, con grandissime potenzialità. Ancora deve raggiungere la consacrazione, ma è certamente un investimento affascinante. Come tutti gli investimenti ha la sua percentuale di rischio, ma a mio parere vale la pena rischiare su un profilo così giovane e forte tecnicamente, che può garantirti anche una plusvalenza importante in futuro. Meglio Chiesa? Chiesa è questo, in lui non ho visto miglioramenti significativi. Soulé è un punto interrogativo, non si sa ancora dove può arrivare, ma il futuro è dalla sua parte”.

La Fiorentina ha puntato su Palladino per la prossima stagione, che impatto ti aspetti? Che tipo di campionato faranno i Viola a tuo parere?

“Mi aspetto una Fiorentina diversa rispetto a quella di Italiano. Palladino predilige un gioco aggressivo, alla Gasperini, uomo contro uomo e pressione alta. In Italiano, che in questi anni ha fatto benissimo, ho visto tanta frenesia durante i 90 minuti, come se avesse il joystick, è una caratteristica che a tratti può anche infastidire i giocatori. L’ex Monza ha più aplomb in panchina. Inoltre credo che Palladino abbia meno principi di gioco rispetto al suo predecessore, ma più lettura della partita, e questa è una grossa qualità”.

Palladino ritroverà a Firenze il suo pupillo Colpani, un buon acquisto per la Fiorentina?

“Colpani mi piace molto, con Palladino è migliorato tantissimo e se l’ha rivoluto a Firenze è perché sa che gli può dare delle garanzie. L’ex Monza può entrare da subito nelle dinamiche di gioco, sotto questo punto di vista è importante che non si dovrà pazientare. Si tratta di un giocatore strutturato, longilineo e con un mancino educatissimo, che sotto molti aspetti mi ricorda Ilicic. Colpani è un giocatore moderno, che ti garantisce anche la fase difensiva e che può partire anche da più lontano. Sono sicuro che se si fosse chiamato Colpanovic la Fiorentina non lo avrebbe pagato solo 15 milioni”.

Sembrerebbe vicino il ritorno di Alexis Sanchez all’Udinese, l’attaccante cileno potrebbe aiutare i friulani a rialzare la china nella prossima stagione?

“Sanchez non è più quello di 6 o 7 anni fa, ma resta un giocatore meraviglioso. In un contesto come quello dell’Udinese può spostare gli equilibri. Il ritorno “romantico” mi affascina ed è bello veder tornare un grande giocatore nella squadra dove si è fatto conoscere al grande pubblico. A livello strutturale però bisogna costruirgli una squadra dove possa esaltarsi e trascinare il gruppo. Sotto questo aspetto l’Udinese deve alzare il tasso tecnico, di muscoli ne ha in abbondanza. Sanchez va servito in un certo modo, e ai friulani servono le pedine giuste per farlo”.

Dopo il deludente cammino dello scorso anno, ti aspetti un Bari più ambizioso nella prossima stagione?

“Il Bari negli ultimi due anni a un minuto dalla fine poteva essere in Serie A e la passata stagione a 90 minuti dal triplice fischio dei playout poteva essere in Serie C. Quest’anno la squadra deve trovare un equilibrio. Io partirei senza troppe ambizioni, per poi crearmele strada facendo, quando verrà fuori il vero obiettivo stagionale. Non sarà facile perché la piazza di Bari vuole essere competitiva e lottare sempre per i vertici della classifica, ma visti gli ultimi due anni partirei con molta cautela”.

Quali sono le tue aspirazioni e i tuoi obiettivi professionali per il futuro?

“Ho due academy, D’Ago Soccer Technique, dove lavoro con i giovani, in particolare sulla tecnica e sulla coordinazione. Non ho messo da parte il fare l’allenatore, ma in questo momento sto portando avanti questo progetto. Allenare in Serie C è bello, ma in Italia c’è pochissima programmazione. Ho preferito aprire qualcosa di mio e poter insegnare ai ragazzi come migliorarsi”.

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