Una sola bici per tutto, dalla strada allo sterrato, dai sentieri alla ghiaia. Una rivoluzione che non è solo marketing, in nome della libertà. On e off-road
E’ partita stamani dal Bike Store di Borgo San Lorenzo, più che una gara, una festa della bicicletta Gravel, la bellezza di poter pedalare in compagnia in ogni situazione di terreno.
Organizzata da Bikemood, Gravelo, The Gravel, Connection Bikeboobs, G’ROUND MUGELLO e BPP Gravel Firenze, ha visto alla partenza più di 100 iscritti che dopo una bella colazione, si sono inerpicati su tre percorsi ognuno per le varie esigenze e come si sa, ogni salmo finisce con il gloria, alla fine dell’iniziativa, tutti al “Civico Undici” per un cocktail e il pranzo finale.
Nel podcast la presentazione dell’iniziativa
Ma cosa è il fenomeno Gravel
“Gravel” in inglese significa ghiaia. Nel mondo delle due ruote a pedali gravel è invece il nome dell’ultima tendenza quanto a tipo di bici. Una moda? Piuttosto una rivoluzione. Di nicchia, ma pur sempre rivoluzione. Perché la strada sterrata, le strade bianche, quelle col brecciolino come fondo, i percorsi off-road non estremi, i sentieri battuti nella natura che resiste all’urbanizzazione, anche vicino alle città, hanno trovato un nuovo mezzo per diventare frontiera, da esplorare pedalando. Il confine tra lo sforzo fisico e l’immaginario è sottile, ma spesso è ciò che fa la differenza tra il flop e il successo.
Ormai è un fenomeno stabile, con un mercato che sta diventando importante, la tendenza gravel forse riuscirà a fare storia come l’invenzione della mountain bike e chissà se conquisterà lo stesso numero di seguaci delle rievocazioni storiche su due ruote.
Eppure la “ghiaia” può fare molto bene al mondo della bicicletta, se oltre la moda e il marketing si riuscisse a cogliere la filosofia che rende questa svolta affascinante: la ricerca di un mezzo unico, uno per tutto, versatile e totale, come è sempre stato prima che la specializzazione nelle bici raggiungesse livelli così elevati da rischiare di erodere il senso di libertà che da sempre le caratterizza.
Nell’era delle bici elettriche, dei motorini celati nel telaio, degli amatori forse anche dopati per arrivare primi allo sprint della domenica, compare un mezzo che fa tutto bene, forse niente al massimo, ma che riesce a far pedalare ovunque, o quasi. Diamogli strada. Meglio: ghiaia.
Prossimamente sempre su Mugello Sport, un’ampia galleria fotografica dell’iniziativa
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