Ci sono sport in cui la vittoria è un numero su un tabellone. E poi c’è la kickboxing, dove ogni incontro è una prova di carattere, un duello tra volontà prima ancora che tra corpi. Domenica, a Castelfiorentino, tre combattenti del Lupo Fight Club sono saliti sul ring con il cuore in gola e la fame negli occhi. Tre lupi pronti alla battaglia. Sono tornati a casa con tre primi posti.
Giada Gazzini: la furia silenziosa
Quindici anni, primo anno tra gli Juniores -60 kg, Giada Gazzini arriva al Campionato Regionale con un misto di emozione e timore. Trovarsi davanti avversarie più grandi, più esperte, è un test mentale prima ancora che fisico. Ma c’è un istante, un momento preciso in cui la paura svanisce e lascia spazio alla pura istintività del combattente. Per Giada, quel momento scatta non appena suona il gong.
Come un giocattolo a molla che, una volta caricato, non si ferma più, inizia a colpire con una precisione impressionante. Non tira colpi a caso, non spreca energie: ogni pugno, ogni calcio è un messaggio chiaro alla sua avversaria. *Sono qui per vincere.* Ed è esattamente quello che fa. Un debutto da incorniciare e una coppa che segna il primo passo di un percorso promettente.
Sofia Belli: la vetta conquistata
Ventinove anni, esperienza da vendere, e un destino che fino a ieri sembrava divertirsi a fermarla sempre a un passo dal traguardo. Ma questa volta no. Questa volta la cima della montagna era sua.
Non ci sono state esitazioni, solo determinazione. Colpi portati con lucidità, difesa impeccabile, e quella consapevolezza che solo chi ha sofferto sa trasformare in arma. L’attesa è finita: il primo posto è suo, sudato e meritato.
Kevin Polidori: la lezione della semplicità
A volte le parole contano più dei pugni. Sabato sera, alla vigilia del torneo, Kevin Polidori – 18 anni, alla sua prima esperienza nei Senior -65 kg – manda un messaggio al suo coach:
“Non sono al 100%, ma stringerò i denti perché voglio vincere.”
La risposta è semplice, quasi banale:
“Colpire senza essere colpiti. Fai le cose semplici. Tu fallo, e vedrai che sarai felice.”
Domenica, sul ring, Kevin non è solo efficace: è dominante. Non c’è spazio per i dubbi, non c’è margine per gli avversari. Vince tutti i match con una tranquillità inusuale, come se il combattimento fosse una danza perfettamente orchestrata. Ha ascoltato il consiglio, e sì, oggi è decisamente molto felice.
Oltre la vittoria
Tre ori, tre storie diverse, ma un’unica verità: la kickboxing non è solo uno sport. È una scuola di vita, dove il coraggio conta più della forza e la determinazione più dell’esperienza.
Questa domenica ha segnato una tappa importante per il
Fight Club, ma il viaggio è appena iniziato. Perché se c’è una cosa che accomuna i veri combattenti è questa: non si accontentano mai.
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